LA STORIA DI TRIVERO TRIVERO VINTAGE
In un diploma del X secolo, l’attuale Trivero era detto “Treveres” oppure “Triverum Bugelensium” a sottolineare la stretta dipendenza dalla città di Biella della quale seguì, nei secoli, l’alterno destino. E’ stato accertato che anticamente esisteva un castello nel luogo dove ora si trova la frazione Castello e che i signori del tempo trattavano duramente i Triveresi.
Verso l’anno 1000 il paese fu soggetto alla Chiesa di Vercelli, poi a Bulgaro e quindi, per breve tempo, ai “Visconti” di Milano, dei quali si vede ancora lo stemma: “il Biscione” sulla porta della chiesa di Matrice.
Il Marchesato di Trivero copriva una superficie molto vasta che comprendeva anche il territorio di Portula, la zona di Mera ora in Valsesia, il contado di Mortigliengo composto da: Strona. Mezzana, Crosa, Casapinta e Soprana.
In seguito, con il titolo di Conti, tennero Trivero i “Delfini” di Cuneo e, come accadde per Biella, giunsero con i loro vassalli, i Savoia. Questi ultimi, riconoscenti per gli aiuti in uomini, denaro e stoffe ricevute durante la conquista del Piemonte, flessore Biella a Provincia cui Trivero venne annesso.
Trivero subì l’occupazione francese nel periodo napoleonico e, dopo la Restaurazione, tornò ai Savoia fino alla loro caduta ed all’avvento della repubblica.
La ventura di Fra Dolcino
I Triveresi furono testimoni e partecipi dell’ultima avventura di Fra Dolcino, negli anni 1306-1307, in seguito alla sua cattura sul Monte Debello (ora Rubello).
L’eresia dolciniana seguiva gli insegnamenti del parmigiano Gerardo Segalelli, fondatore della Setta degli apostoli o Fratelli apostolici ala quale aderivano circa 4.000 proseliti.
Scacciati dal Trentino, dopo varie peripezie, i Dolciniani raggiunsero la Valsesia, ma una lega di Signori valsesiani li combatté e li scacciò obbligandoli a raggiungere la zona di Trivero per le loro razzie ed incendi,
Clemente V bandiva allora una crociata contro l’eresiarca, ed i Vescovi di Vercelli e Novara radunavano un notevole numero di armati che, dopo un lungo assedio, ebbero ragione degli eretici.
Dolcino e la sua compagna Margherita, salirono sul rogo a Vercelli a causa delle crudeli leggi del tempo.
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Industria e turismo
Il territorio comunale di Trivero si estende tra le colline e le montagne del Biellese orientale, tra la Valle Sessera e la Vale Strona di Mosso. Presenta due aspetti distinti e ambientalmente molto diversi: a nord la parte montana, inserita nella selvaggia Alta Valsessera, senza nuclei abitati e ricca di boschi e di alpeggi; a sud l’area urbana, caratterizzata da un elevato numero di borgate relativamente vicine e da insediamenti industriali. A Trivero operano infatti alcuni dei produttori più prestigiosi, a livello mondiale, di tessuti lanieri pregiati e le fabbriche fanno ormai parte, oltre che della storia, anche del paesaggio. I borghi tranquilli, le dimore signorili, gli innumerevoli boschi, i giardini e le aree verdi, sembrano quasi conferire a Trivero il singolare aspetto di “città giardino”, dove la piacevolezza del vivere ben si affianca alla operosità della gente. A livello turistico la presenza della strada Panoramica Zegna che porta alla vicina stazione turistica di Bielmonte, ha permesso l’insediamento di una serie di strutture turistico-sportive e la realizzazione dell’Oasi Zegna, un innovativo programma di valorizzazione ambientale.